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  • Mulino di Sanbuccione

    (case coloniche, mulini a Lizzano In Belvedere)

    Contatto: IAT Lizzano in Belvedere 0534/51052 - IAT Vidiciatico 0534/53159
    Via Sanbuccione, 3 40042 PIANACCIO BO
    Tel. 0534/51052 - 0534/53159 Fax 0534/51052 - 0534/53159
    iat.vidiciatico@comune.lizzano.bo.it , iat.lizzano@comune.lizzano.bo.it  
    Come arrivare: Dall'inizio del paese proseguire sulla strada principale per circa 200 metri, girare a sinistra sul ponte poi subito a destra; a 50 metri è visibile il fabbricato in sasso sulla destra.
    Periodo apertura: Solo per gruppi contattando il proprietario (sig. Fornaciari, tel: 0534/23036-51528).

    Fino a qualche tempo fa, la castagna era un cibo che in queste zone veniva spesso utilizzato per combattere la fame, in quanto frutto spontaneo e facile da mantenere. Per questo motivo una costruzione di grande importanza per queste comunità è stata il mulino, che consentiva la molitura delle castagne essiccate per ottenerne la farina.
    Il mulino è fondamentalmente costituito dalle seguenti parti:
    - un bottaccio ed un tramazzo per convogliare e regolare le acque del fiume;
    - una tramoggia nella quale venivano inserite le castagne secche;
    - una bocchetta che veniva fatta oscillare da una massa in legno chiamata battella, la quale strisciava su una macina; l'inclinazione della bocchetta veniva regolata dalla grana (volantino), in modo che le castagne cadessero gradualmente nella macina;
    - due macine in sasso;
    - un palmento, cioè la cassa dove si accumulava la farina;
    - un paranco per sollevare e pulire la macina;
    - l'albero per il movimento;
    - la stanga per attaccare gli ingranaggi della macina a quelli della ruota;
    - una manovella per aprire e chiudere il flusso dell'acqua;
    - la ruota a pale o a cassetta, motore del mulino.

    Il Mulino di Sanbuccione fu costruito nel 1890, e durante i lavori di restauro del 1995 sono venuti alla luce numerosi reperti, tra cui un archetto in sasso al posto della porta, il luogo dove era posizionata la ruota verticale, una scritta recante una preghiera di ringraziamento alla Madonna Benedetta. In questo mulino ci sono due gruppi di macine: uno serviva per le castagne e il frumento, l'altro per il solo grano. E' stato in funzione fino agli anni '50, alimentato dalle acque del torrente Bagnadori; inizialmente esso possedeva la ruota verticale a cassetta, di tipo romano, ma poi, per meglio sfruttare la spinta dell'acqua, fu modificato mettendo la ruota orizzontale sempre a cucchiai, di tipo greco.


  • Informazioni a cura della Redazione dell'Appennino Bolognese
    Ultimo aggiornamento: 21/10/22     (NewsID: 15036)
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