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Il Castello di Belvedere
(castelli, torri, campanili a Lizzano In Belvedere)Contatto: IAT Lizzano in Belvedere 0534/51052 - IAT Vidiciatico 0534/53159
Loc. Monte Belvedere 40040 QUERCIOLA BO
Tel. 0534/51052 - 0534/53159 Fax 0534/51052 - 0534/53159
iat.vidiciatico@comune.lizzano.bo.it , iat.lizzano@comune.lizzano.bo.it
Come arrivare: Da Querciola parte un sentiero che arriva, dopo circa 2 Km, sul Monte Belvedere, che da Lizzano dista circa 8 Km.
Dal Monte Belvedere il panorama sui crinali tosco-emiliano e modenese-bolognese è straordinario. Per la sua posizione strategica, su questo monte venne edificato un castello nel 1227, perché Bologna voleva frenare le minacce di aggressione dell'imperatore Federico II che avrebbe voluto riportare sotto Modena alcune località come Rocca, Belvedere e Cappel Buso.
Il castello, un tempo denominato Cimbriano (probabilmente dalla parola "cembro", nome anticamente diffuso per indicare il legno di pino), era provvisto di due ingressi, uno a sud e uno ad ovest, una cappella (dove oggi sorge una croce di ferro eretta nel 1904), una bella cisterna con un pozzo di decantazione all'interno, mura merlate e due torri vicino alle entrate.
Con l'affermarsi delle Signorie sui Comuni nel XV secolo, il castello perse lentamente la sua importanza e molte sue parti vennero impiegate per costruire case o stalle nei dintorni. Più recentemente, durante la Seconda Guerra Mondiale, da qui passava la Linea Gotica, dove gli americani ed i partigiani conquistarono la roccaforte tedesca.
Questo monte è ricco di leggende: la più famosa racconta di una giovane donna chiamata Oliva, che fu rapita e portata sulla montagna dove fu consegnata al diavolo in cambio dell'antico tesoro del Belvedere (il diavolo aveva infatti richiesto una donna giovane, incinta e che avesse il nome di una pianta); quando il diavolo sollevò la donna e vide sul suo cinturino l'immagine della Madonna, la lasciò cadere immediatamente. La donna cadde a braccia aperte dove ora si trova la "croce dell'Oliva", un solco a forma di croce su cui non cresce più l'erba. -
Informazioni a cura della Redazione dell'Appennino Bolognese
Ultimo aggiornamento: 21/10/22 (NewsID: 25042)
