- Sei in Marzabotto / SCOPRI IL TERRITORIO / ARTE E CULTURA / giardini, parchi storici
-
Parco storico di Monte Sole
(giardini, parchi storici a Marzabotto)Contatto: centralino del Consorzio di Gestione del Parco Storico di Monte Sole 051 932525
Via Porrettana, 4/f (uffici) 40043 Marzabotto BO
Tel. 051 932525 Fax 051 6780056
segreteria@parcostoricomontesole.it http://enteparchi.bo.it/parco-storico-di-monte-sole/itinerari-del-parco/
Come arrivare: Il PARCO STORICO DI MONTE SOLE si raggiunge dalla Strada Porrettana , superato Marzabotto per chi proviene da Bologna dopo 2 Km, si devia a sinistra per Sperticano e San Martino e si sale sul crinale. Dopo 4 Km circa si giunge al Parco.
Istituito nel 1989, il Parco si estende su una superficie di circa 2.539 ettari più altri 3.700 di area contigua, sulla fascia collinare e submontana dell'Appennino bolognese, nell'area compresa tra i fiumi Setta e Reno e i comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi. L'altitudine varia fra i 101 e gli 826 metri s.l.m.
Nell'area compresa tra il fiume Reno ed il torrente Setta, una piccola dorsale si eleva nella provincia bolognese a nord del paese di Grizzana Morandi, ove il noto pittore Giorgio Morandi villeggiava. Sono i monti Pezza, Salvaro, Termine e Sole, allineati lungo uno spartiacque dove si attestò durante la seconda guerra mondiale la linea del fronte.
Marzabotto, il centro principale del parco ai suoi confini occidentali, è ancora per tutti il nome di un paese legato ad una strage perpetrata dai nazifascisti nei confronti della popolazione civile nell'autunno del 1944.
Oggi su queste montagne, ove la quota massima tocca appena gli ottocento metri, dopo un lungo abbandono è tornata la serenità, assieme al recente recupero dei segni del passato ed al civile culto della memoria come testimonianza in favore della pace.
Estese, giovani formazioni forestali a latifoglie rivestono i versanti scoscesi, boschi e macchie di alberi ed arbusti che hanno riconquistato i coltivi abbandonati ed i vecchi pascoli, con una rinnovata e ricca variabilità. Studi recenti, infatti, segnalano oltre 900 specie vegetali determinando un'elevata biodiversità e ricchezza di habitat, dovuta anche alla morfologia ed alla posizione geografica. Tra le presenze naturali più significative spiccano i pini silvestri del monte Termine, qui al loro limite meridionale di distribuzione, testimonianza di passati climi più freddi. La rinaturalizzazione del territorio, assieme ai corridoi biologici rappresentati dalle due aste fluviali, hanno favorito ed arricchito nel tempo anche la fauna; è da segnalare un importante nucleo di cervo che assieme ad alcune specie di uccelli rapaci che frequentano l'area, rappresentano la possibilità di un incontro emozionante durante le escursioni all'interno del Parco. -
Informazioni a cura della Redazione dell'Appennino Bolognese
Ultimo aggiornamento: 20/09/22 (NewsID: 5240)
