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  • Borghi di Zappolino e di Ponzano

    Contatto: Ufficio Turismo - Biblioteca Comune di Castello di Serravalle 051.671.07.03
    Via S. Apollinare, 1346 40050 Castelo di Serravalle BO
    Tel. 051.671.07.03 Fax 051.670.42.32
    Come arrivare: da Bologna: SS 569 - SP 27
    da Modena: SS 623 - SS 569 - SP 27
    Facilmente accessibile da mezzi pubblici e privati.
    Gratuità: gratuito


    Zappolino è sede del Castello protagonista della sanguinosa battaglia del 1325 tra modenesi e bolognesi, cantata da Tassoni ne "La Secchia rapita". Dell'antico castello del XIII Sec. restano pochi ruderi, poichè demolito dal terremoto 1929. 
    Sul colle si trova la Chiesa di S.Antonio che sostituì nel 1958, la precedente distrutta dal terremoto.
    L'episodio da cui trae ispirazione Tassoni quando nel 1616 racconta la vicenda di una Secchia Rapita dai bolognesi ai modenesi e delle guerre che ne scaturiscono, è la storica battaglia di Zappolino.
    Da Zappolino proseguendo verso Savigno incontriamo diverse ed importanti costruzioni: le Case-forti, sono un fenomeno tipicamente trecentensco, sorte dall'esigenza di difendersi, di controllare i passi di frontiera, di sorvegliare la propria conduzione agricola. Si tratta di residenze fortificate, dei piccoli e medi proprietari terrieri, di ampia pianta quadrata o rettangolare, con stretta porta di accesso al piano terra e piccole feritoie in alto, a forte strombatura.
    Non appena termina il periodo bellico, alle torri difensive si aggiungono nuove abitazioni in pietra. Le torri stesse si ingentiliscono, innalzandosi ed ornandosi di marcapiani con mattoni in cotto disposti a denti di sega. Si ampliano le finestre, mentre l'ultimo piano viene quasi sempre riservato all'allevamento di volatili (colombaia). In esse si riconosce spesso l'opera di quei Maestri comacini che, dalla metà del xv sec., diventano protagonisti di un riassetto generale dell'architettura rurale.
    Notevoli: le Case Rosse, il cui palazzo risale al XV sec., costruito con il mattone di Bologna e riconoscibile per la presenza di un elegante loggiato al piano superiore; Ca Bertù nucleo rurale in sasso, Casa Cuzzano, palazzo, torre e chiesa dedicata alla S. Croce, Casa Moretti, bella villa padronale del '400, con torre colombaia e pregevoli finestre in arenaria a sesto acuto; ristrutturata nel 1507 e tuttora abitata.

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    Informazioni a cura della Redazione dell'Appennino Bolognese
    Ultimo aggiornamento: 20/10/22     (NewsID: 10029)
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