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  • Le cascate del Dardagna e il Santuario di Madonna dell'Acero

    (trekking, escursionismo, sci alpinismo a Lizzano In Belvedere)

    Contatto: IAT Lizzano in Belvedere 0534/51052 - IAT Vidiciatico 0534/53159
    40049 MADONNA DELL'ACERO BO
    Tel. 0534/51052 - 0534/53159 Fax 0534/51052 - 0534/53159
    iat.vidiciatico@comune.lizzano.bo.it , iat.lizzano@comune.lizzano.bo.it  
    Come arrivare: E' un itinerario ad anello, breve e adatto a tutti, che, partendo dal Cento Visita di Pian d'Ivo, conduce in un paio d'ore alla scoperta di una delle più celebri emergenze del Parco.


    ITINERARIO 1
    Partenza consigliata: Pian d'Ivo
    Lunghezza: 5 chilometri
    Dislivello: 1050-1300 metri
    Tempo di percorrenza: 2,5 ore
    Grado di difficoltà: facile

    Da Pian d'Ivo (1190 metri) si scende sulla strada asfaltata, seguendola per un breve tratto in direzione del santuario dove si devia a destra, costeggiando il fosso dell'Acero fino alle Case Pasquali. Piegando a sinistra, si supera il fosso e si fiancheggia un muretto a secco, che si lascia poco oltre per scendere a destra nel bosco. Dopo una veloce discesa si cambia direzione fino ad avvicinarsi a un ruscello, e con un'ultima serie di curve si raggiunge il fondovalle del Dardagna. Ci si immette nel sentiero CAI 333 proveniente da Poggiolforato e si piega a sinistra per risalire il torrente in direzione delle cascate. Con un paio di strappi più decisi si sale fino a incrociare una traccia più ampia e, proseguendo a destra in leggera salita, si incontra la suggestiva serie di salti che il Dardagna compie all'ombra della faggeta. Una breve discesa porta al ponticello sul Rio Piano e alla base delle cascate, a lato delle quali un ripido sentiero, dotato in parte di gradini e in più punti di staccionate di protezione in legno, permette di salire fino a raggiungere un'ultima piazzola (1300 metri) nei pressi del primo salto. Dalle cascate si salgono ancora pochi metri fino a immettersi in una larga mulattiera, che a sinistra scende verso Madonna dell'Acero. Mantenendosi sempre su questa ampia strada forestale, che ricalca il tracciato di un acquedotto, si superano un paio di guadi e una doppia curva in discesa; si prosegue quindi con modesti saliscendi per questa ampia traccia (sentiero CAI 331) attraverso boschi di faggio e rimboschimenti di abeti bianchi, fino a raggiungere il retro del santuario di Madonna dell'Acero, uno dei più noti della montagna bolognese, da dove si può fare ritorno a Pian d'Ivo.


  • Informazioni a cura della Redazione dell'Appennino Bolognese
    Ultimo aggiornamento: 22/10/22     (NewsID: 25094)
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